Un momento importante di confronto, sul lavoro svolto e sulle sfide per il futuro. È quello vissuto il 22 novembre scorso da CSVNet Emilia-Romagna, la Confederazione regionale dei Centri di Servizio per il Volontariato dell’Emilia-Romagna, durante l’assemblea dei soci a cui hanno preso parte Chiara Tommasini, la presidente di CSVnet, l’associazione nazionale dei Centri di servizio per il Volontariato, e Alberto Alberani, nuovo portavoce del Forum Regionale del Terzo Settore.
I lavori coordinati dalla presidente Laura Bocciarelli sono stati aperti da Alberani citando la sempre più intensa collaborazione con CSVNet Emilia-Romagna, che ha portato anche quest’anno a realizzare un’indagine sullo stato del terzo settore regionale dopo la pandemia. “Vi sono tanti aspetti su cui dobbiamo lavorare, il rapporto con le istituzioni, la legge regionale per il terzo settore e l’amministrazione condivisa che in questo periodo viene presentata dai consiglieri regionali Amico e Maletti in tutti i territori. Nella proposta di legge si parla esplicitamente di CSV, e sarà una legge che darà forza a tutti coloro che si stanno occupando di terzo settore. Speriamo arrivi in aula in tempi brevi, la legge con i suoi annessi e connessi è una necessità assoluta, anche per arrivare ad un alleggerimento delle complicate procedure richieste per il Runts, il registro unico del terzo settore”, ha spiegato. L’argomento ha sottolineato, “riguarda noi, riguarda tutte le realtà del terzo settore. Forum rappresenta una parte significativa ma vi è anche un altro mondo, con altri riferimenti a cui per fortuna i CSV forniscono supporto. È una funzione straordinaria, da integrare con i vari organismi che operano sul tema. Speriamo che questi rapporti vengano definiti in modo più compiuto dalla legge”. Per accelerare lo sforzo, a livello regionale, l’obiettivo è organizzare assieme a CSVNet Emilia-Romagna “una serie di giornate di lavoro per capire meglio chi fa cosa e con chi, come ci si intreccia sui territori. Sarebbe bene prendersi un momento insieme in cui condividere mission e impegni fra realtà che hanno un medesimo interesse. E rafforzando così una collaborazione avviata in maniera così egregia”.
La presidente di CSVnet Chiara Tommasini ha offerto uno spaccato chiaro sul panorama nazionale, a partire dalla cruciale questione delle risorse, sinora garantite principalmente dal Fun, il Fondo unico nazionale. “Oggi questo è un tema delicato, non è facile parlarne, viviamo un periodo abbastanza complesso. Dal punto di vista delle risorse la base è il Fun, calcolato come dalle indicazioni di legge sull’1/15 dei contributi delle fondazioni di origine bancaria ma le prospettive non sono particolarmente rosee”, ha fatto presente. Per progettare il futuro, “è stato avviato un ragionamento con l’Onc (Organismo nazionale di controllo che gestisce il Fun), sui criteri di utilizzo dei fondi e di ripartizioni fra le regioni. Ci sarà una riflessione profonda sulle risorse complessive e su come verranno redistribuite sui territori”, ha annunciato. Il quadro non è dei più semplici: “. Andremo alla ricerca di altri fondi, e con i vari centri chiareremo ancora che, quando possibile, sarà importante sviluppare sinergie e ottimizzare i costi. Parlo a ogni livello, regionale e nazionale” ha ribadito la Tommasini.
Dopo numerosi interventi dei rappresentanti dei CSV associati, è toccato alla presidente Laura Bocciarelli tirare le somme sui tanti argomenti emersi.
Per quanto riguarda le questioni legislative, ha ricordato la presidente “ci siamo confrontati con i consiglieri regionali sul progetto di legge, c’è stato e ci sarà un coinvolgimento dei CSV per dare il nostro contributo a realizzare un testo che possa rispondere alle esigenze delle associazioni del territorio”. Questo è un altro esempio della collaborazione già attiva con il Forum su tanti fronti come quella sull’ Emergenza Ucraina e a partire dal questionario somministrato in settembre per avere uno scenario aggiornato sul volontariato a due anni dalla pandemia. Presenteremo i risultati il 13 gennaio a Bologna, in un incontro in presenza con possibilità di partecipare anche online. L’analisi potrà essere uno strumento efficace per avere una fotografia partecipata e aggiornata del terzo settore regionale, i primi dati interessanti sono sul numero delle risposte, molto maggiori rispetto al primo questionario del 2021”.
A chiudere, i ragionamenti sul futuro dei CSV. “Dobbiamo iniziare a ragionare su nuovi criteri di ripartizione, aggiornati dopo i grandi cambiamenti degli ultimi anni, con le fusioni e gli accorpamenti dei nove centri provinciali. È uno sforzo utile per superare le difficoltà del passato, c’è grande voglia di andare avanti, si sta lavorando sempre più su un principio di integrazione e per inserire delle attività congiunte coordinate da CSVNet Emilia-Romagna, per condividere un percorso strategico e operativo organizzato in gruppi di lavoro per programmare azioni condivise, scambiare buone prassi e sviluppare strumenti congiunti per ambiti tematici”, è la riflessione di Bocciarelli. Qualche esempio? “Il lavoro è già stato avviato, pensiamo alla comunicazione, si è lavorato per aggiornare e uniformare i portali web, e si sta operando anche sulla consulenza e sulla formazione, vincendo alcune difficoltà riscontrate nel corso anni sui territori. Vogliamo essere sempre più proattivi, capaci di fornire proposte e indicazioni con cui andare compatti, per cercare di ottenere risposte che possano essere di interesse per tutto il territorio e di mantenere un dialogo costante con la Regione”.