L’Istat rileva che le persone senza fissa dimora e senza tetto sfiorano le 100 mila unità, ma è un dato che nostro avviso merita attenzione e una lettura ragionata; rilasciamo pertanto e con invito alla lettura e diffusione la Nota sul Censimento permanente della popolazione “senza fissa dimora*”
In primo luogo è bene precisare che la popolazione a cui fa riferimento l’indagine è individuata secondo criteri amministrativi. L’utilizzo della locuzione “senza fissa dimora*” è giustificato dall’intenzione di Istat di censire un gruppo di popolazione connotata esclusivamente in termini di possesso del requisito giuridico della residenza, piuttosto che le persone che si trovano in una condizione di fragilità che intreccia il disagio abitativo con il disagio sociale, propriamente definite “persone senza dimora”.
Attenendosi alla definizione e ai dati prodotti dal Censimento Istat, si pongono alcuni interrogativi: chi sono le persone iscritte in anagrafe presso la residenza fittizia o presso l’indirizzo di una associazione? Come facciamo, sulla base dei dati presentati, a distinguere tra un giostraio, un venditore ambulante o chi per altri motivi ha diritto di iscriversi alla residenza fittizia, da una persona che vive, non per scelta, la condizione di homeless e versa in uno stato di povertà estrema e di disagio abitativo?
Da anni fio.PSD porta avanti attività istituzionali e di ricerca per promuovere un linguaggio intenzionale e coerente sul fenomeno homelessness che faccia chiarezza su chi sono le persone senza dimora, quali sono le cause e i profili di vulnerabilità che caratterizzano il fenomeno, quali i servizi e quali possono essere le strategie per arrivare all’obiettivo homeless zero.
Con queste e altre riflessioni, ci poniamo in una logica di confronto aperto e costruttivo con Istat, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le altre reti nazionali per approfondire i dati presentati e rilanciare sulla opportunità di costruire un solido sistema nazionale di rilevazione dei dati al fine di poter conoscere ed esaminare con quanta più accuratezza possibile il fenomeno della grave marginalità adulta.
In allegato la Nota a cura dell’Osservatorio fio.PSD