Pubblicato il rapporto “L’Emilia-Romagna nella dinamica migratoria europea (2021)”, approfondimento tematico realizzato dall’Osservatorio regionale sul fenomeno migratorio con il supporto dell’Istituto di Ricerca Carlo Cattaneo di Bologna.
Lo studio, schematicamente diviso in due parti, fornisce un quadro aggiornato della popolazione straniera residente in Emilia-Romagna – dettagliata anche a livello provinciale, distrettuale e comunale – tenendo conto delle sue caratteristiche socio-demografiche. Presi in considerazione anche la presenza e l’incidenza dei minori stranieri e, fra questi, dei nati in Italia, nonché le acquisizioni di cittadinanza e il saldo tra acquisizioni e cancellazioni.
Nella prima parte, l’analisi colloca l’Emilia-Romagna all’interno della più ampia cornice del ciclo migratorio europeo per poi concentrarsi sui mutamenti intervenuti a seguito della crisi economico-finanziaria iniziata negli Stati Uniti nel 2007 e che, a partire dal 2008, ha prodotto pesanti ricadute anche nei Paesi europei: tra questi l’Italia e, con essa, l’Emilia-Romagna. È da quel momento, infatti, che il crescente fenomeno migratorio, avviatosi negli anni Settanta, comincia a rallentare per subire una vera e propria battuta d’arresto nel 2020, anno della pandemia da Covid-19. Ciò nonostante, l’Emilia-Romagna – che pure ha condiviso tale dinamica con il resto del paese – si caratterizza per alcune peculiarità: qui, ad esempio, il ciclo migratorio espansivo è iniziato in anticipo; il saldo tra ingressi e uscite è stato più alto e il calo iniziato nel primo decennio del 2000 è stato lievemente più contenuto.
Nella seconda parte, infine, il report presenta nove approfondimenti, uno per ogni provincia emiliano-romagnola, con lo scopo di offrire un utile strumento informativo e conoscitivo a tutti coloro che, a livello locale, operano a vario titolo nell’area dell’immigrazione.
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