Nel 1841, un calzolaio di Boston di nome John Augustus riuscì a persuadere il tribunale della città a rilasciare un uomo adulto accusato di alcolismo, assumendosi la responsabilità di monitorarlo, offrirgli sostegno e guidarlo verso un reinserimento lavorativo. Questo singolare (almeno per allora) episodio, rappresenta il primo esempio di probation.
Da allora, l’esecuzione della pena ha compiuto grandi progressi, evolvendosi sia dal punto di vista normativo che culturale e sociale. Il cambiamento è iniziato con l’introduzione delle misure alternative alla detenzione nel 1975, proseguendo con la sospensione del processo e la messa alla prova per i minorenni nel 1988, fino a estendere la messa alla prova anche agli adulti nel 2014. La recente Riforma Cartabia (d.lgs. 150/2022) ha segnato un ulteriore passo avanti, introducendo un nuovo paradigma di giustizia orientato alla giustizia riparativa e nuove sanzioni sostitutive.
L’idea che la persona responsabile di un illecito possa riparare alla “frattura” causata alla società è sempre più diffusa. Questa prospettiva offre l’opportunità di impegnarsi in azioni virtuose, mettendo a disposizione della collettività il proprio tempo, le competenze personali e professionali, e le abilità, attraverso il lavoro di pubblica utilità e altre attività di interesse sociale (da “Giustizia di comunità e lavoro di pubblica utilità” eBook di Cesvot – Firenze, Dicembre 2024)
CSV Emilia con i percorsi di accompagnamento alla cittadinanza responsabile intende contribuire in modo responsabile ed efficace a questo cambiamento di prospettiva impegnandosi a sostenere una nuova idea di giustizia; una giustizia che propone – al responsabile del reato – un percorso penale in cui sia previsto non solo l’aspetto afflittivo ma anche quello di riparazione, di ricucitura dello strappo provocato con l’azione delittuosa attraverso azioni di volontariato rivolte alla comunità di appartenenza.
Le organizzazioni di volontariato sono, a tutti gli effetti, protagoniste, accanto agli Uffici di Esecuzione Penale Esterna – UDEPE, della costruzione e gestione di questi percorsi studiati e predisposti per le singole persone condannate o ammesse al nuovo istituto della “messa alla prova”. Il CSV Emilia, sui territori di Piacenza e Parma, promuove, coordina e sostiene queste attività in cui il volontariato è chiamato a mettere in gioco il proprio impegno e la propria generosità, offrendo informazioni, formazione e consulenza.
Per info:
- Piacenza: Lidia Frazzei lidia.frazzei@csvemilia.it; Silvia Balordi silvia.balordi@csvemilia.it
- Parma: Roberta Colombini roberta.colombini@csvemilia.it; Roberto Tonelli roberto.tonelli@csvemilia.it