Ragionare sullo stato del volontariato in carcere in Emilia-Romagna, sui bisogni, le sofferenze e soprattutto sui passi da compiere per il futuro.
È un obiettivo ambizioso quello che si pone il percorso avviato a livello emiliano-romagnolo dal Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri, la Confederazione regionale dei Centri di servizio per il volontariato dell’Emilia-Romagna CSVnetER, il Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche e il Centro interdisciplinare di ricerca sulla vittimologia e sulla sicurezza dell’Università di Bologna (Cirvis).
Dopo una serie di momenti di lavoro condiviso, con gruppi tematici e un questionario, l’appuntamento principale sarà il convegno “Carcere, esecuzione penale e volontariato: bisogni, idee fra presente e futuro” in programma giovedì 21 novembre a Bologna, dalle 9.30 alle 13.30 nella Sala Fanti dell’Assemblea legislativa Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 50.
Il convegno sarà l’occasione per fare il punto sui risultati del questionario e dei sette incontri online rivolti al volontariato carcerario, organizzati nel mese di ottobre.
IL CONVEGNO
Il convegno si terrà dalle 9.30 alle 13.30 nella sala Fanti, all’interno della sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna in viale Aldo Moro 50 a Bologna.
E’ dedicato alla analisi delle modalità operative del volontariato penitenziario in Emilia-Romagna e alle sue prospettive future. Il numero sempre crescente dei ristretti e il fenomeno dell’autolesionismo e del suicidio, sempre indicatori di disagio e disperazione, interroga profondamente la società civile sul senso della pena. In quale modo il volontariato può integrare l’attività di trattamento dei ristretti messo in campo dall’amministrazione penitenziaria? Il sistema penitenziario è grado di cogliere le potenzialità del volontariato e attuare percorsi di trattamento efficaci? L’amministrazione penitenziaria riesce a valorizzare il capitale umano di cui è portatore il volontariato penitenziario? In quale modo il volontario può agire in modo complementare all’amministrazione penitenziaria e a quella della giustizia di comunità?
Sono questi alcuni degli interrogativi a cui cercheranno di rispondere esperti di politiche penitenziarie e del volontariato. Durante il convegno saranno presentati i risultati di una ricerca sul volontariato penitenziario e dell’area penale in Emilia-Romagna e le analisi emerse nel corso di focus group dedicati.
REGISTRAZIONE
La registrazione al convegno è obbligatoria e può essere fatta solo attraverso la compilazione di questo MODULO DI ISCRIZIONE. Dopo la compilazione, attendere una mail di conferma dell’iscrizione da parte della Segreteria organizzativa. Non è prevista alcuna quota di partecipazione.
IL PROGRAMMA
MODERATORE:
- Riccardo Arena (rubrica “Radio Carcere” su Radio Radicale)
RELATORI:
- Matteo Zuppi (Arcivescovo della Diocesi di Bologna e presidente della Conferenza Episcopale Italiana)
- Sonia Specchia (esperta, già Segretario Generale Cassa delle Ammende)
- Paola Atzei (responsabile area formazione di VOLABO)
- Roberto Cavalieri (Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure limitative o restrittive della libertà personale della Regione Emilia-Romagna)
- Marco Bonfiglioli (Direttore Ufficio detenuti e trattamento – Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia-Romagna e Marche)
- Mauro Palma (Presidente dell’European Penological Center dell’Università Roma Tre)
- Aldo Scolozzi (dirigente penitenziario e direttore dell’UIEPE dell’Emilia-Romagna e Marche)
- Ivo Lizzola (Professore di pedagogia della marginalità, del conflitto e della mediazione – Università di Bergamo)
- Denise Minotti (Magistrato di sorveglianza presso il Tribunale di sorveglianza di Bologna)
- Alvise Sbraccia (Professore di Sociologia del diritto e della devianza – Università di Bologna)
IL PERCORSO
I dettagli sul convegno si trovano su questa pagina:
I dettagli sui focus group e sul questionario, ancora aperto, si trovano su questa pagina:
I COMMENTI
“I risultati del percorso avviato sul tema del volontariato carcerario confermano quanto sia importante lavorare insieme, condividere esperienze e conoscenze. Il convegno del 21 novembre sarà il momento principale, quello in cui riflettere su quanto emerso e ragionare sul futuro.
In generale, il volontariato riveste un ruolo fondamentale per il tessuto sociale, poiché rappresenta una forza motrice di cambiamento e solidarietà. Attraverso il loro impegno disinteressato, i volontari non solo offrono supporto a chi ne ha bisogno, ma contribuiscono anche a costruire comunità più coese e resilienti. Questo trova concreta attuazione anche nel volontariato carcerario, un presidio importantissimo in ottica di tutela dei diritti e della tenuta sociale di tantissime famiglie.
Come Confederazione regionale, ci impegniamo a mettere insieme esperienze e competenze, aprire dialoghi con altre realtà e favorire la costruzione di una rete che possa rappresentare un presidio umano e sociale sempre più solido. La collettività ne ha bisogno”, commenta Laura Bocciarelli, presidente della Confederazione regionale dei Centri di servizio per il volontariato dell’Emilia-Romagna CSVnetER.
“Il lavoro condotto con la collaborazione del Provveditorato regionale dell’amministrazione penitenziaria, CSV Emilia Romagna e l’Università di Bologna ha portato alla stesura di un report sulla condizione del volontariato penitenziario nella nostra Regione. Questo rappresenta uno strumento prezioso che, mi auguro, stimoli riflessioni e azioni concrete anche da parte degli enti pubblici e delle direzioni delle carceri a sostegno del volontariato senza il quale le condizioni di vita dei detenuti non potrebbero altro che peggiorare, allontanando questi esseri umani dai loro diritti”, spiega il Garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri.